Napoletanità


“UHEEE RICHAR GHIARR” sentiamo gridare alle nostre spalle, ignari proseguiamo dritti per via Chiaia diretti alla stazione metro Toledo “UHEE RICHAR GHIARR” – ripete -“RICHAR GHIARR BEATO FRA LE DONNE”. Stop! Ci voltiamo di scatto per capire a chi è rivolta l’esortazione. Ci raggiunge correndo un ragazzo, frena di colpo davanti a noi, ha un berretto a visiera lunga calata sugli occhi, porta un borsone a tracolla e sotto braccio tiene un pacco di calze da uomo. Dice in italiannapoletano: “volete comprare un pacco di calzini?” Comincia così un altro giorno nella città partenopea, con il venditore che intraprende un mercanteggiamento e con le nuvole che a fatica lasciano spazi di pallido azzurro.

“ Uhè bella siggnò con gli occhi colore della maglia del Napoli, – mentre fa il baciamano- “piacè siggnò, non vuole comprarli per Richard chist’e bell calze?” Dico: – “no, non posso riempirmi la valigia di calzini, ne ho già comprati due giorni fa da un certo Marco in piazza Plebiscito” Rimane di stucco, però mi crede! Non insiste più, cade così la trattativa, inizia un divertente scambio di opinioni tra nord e sud. Dice: -“siete i primi   bergamasc socievoli c’ aggiu n’contrà” Ci consiglia di andare a Posillipo –“pecchè nun se po’ lassà napule senza annà là e quanno turnate annate da Gobbetto per cena e dite che vi manda O’rosso dei calzini” Scommettiamo un caffè. Cambiamo programma. Simpatico O’rosso, ci da indicazioni sulla fermata e numero del bus, senza specificare che a metà corsa si deve cambiare. Finiamo al capolinea, Nisida ci sta di fronte. I cancelli della grotta che ora potremmo visitare stanno per chiudere e così saliamo a Posillipo con un altro bus, intanto il cielo si fa scuro, al nostro arrivo ci sorprende una breve grandinata, da un negozio di parrucchiera scorgiamo facce divertite. Già, solo noi tre potevamo finire quassù con la pioggia e con il dispettoso vento distruttore di ombrelli. Il panorama sarebbe stupendo se non imperversasse la bufera, a malapena scattiamo alcune foto e scappiamo, poco distante c’è la stazione della funicolare, da qui scendiamo alla Mergellina. Dal “Gobbetto” abbiamo mangiato benissimo, O’rosso si merita il caffè!

La leggenda racconta che la città sorse sopra le spoglie della sirena Partenope e tu Napoli proprio come la sirena stai distesa davanti al mare facendo innamorare chi ti guarda.

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